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acqua, riflessi e vetro

Grand Canal Square Theatre di Dublino

Quale materiale meglio del vetro, può amplificare la superficie dell’acqua in infiniti riflessi? Grazie al suo utilizzo, un nuovo teatro diventa fulcro di un’intera area, riqualificata come spazio pubblico con valenze culturali e commerciali.

di Maria Rosa Sirotti, foto di Jarek Matla e Ros Kavanagh

Il PROGETTO

 

Nome del progetto

Grand Canal Square Theatre and Commercial Development

 

Committente:

Ramford Limited

 

Progetto:

Arch. Daniel Libeskind AGTeatro: involucro edilizio, FOH e Auditorium; RIAI Stages 1-8Commerciale: involucro edilizio, Lobby e Atrio; RIAI stages 1-4

 

Arch. McCauley Daye O’Connel Architectsexecutive architect per gli edifici commerciali, RIAI Stages 4-8

 

Aris Team ( parte di RHWL Architects)consulenti e architetti per il Teatro; RIAI Stages 4-8

 

Structural Engineer

ARUP Consulting Engineers – Dublin

 

Consulenza facciate:

Billings Design Associates – Dublin

 

Sub-appalto facciate

Permasteelisa Central Europe (Teatro) Permasteelisa S.p.A (Edifici Commerciali)

 

Struttura principale:

Volume Teatro: Acciaio, cemento armato e struttura in acciaio con vetro ad alte prestazioni.Facciata principale Teatro: vetri ad alte prestazioni con profili in acciaio rivestito in polvere poliestere Edifici commerciali: facciata a doppia pelle in acciaio e vetro

Dublino. La superficie increspata dell’acqua del Grand Canal. Di fronte, il Gran Canal Theatre: un singolare edifico pubblico, progettato dall’Architetto Daniel Libeskind e partners e da poco inaugurato.

Anche Dublino, come Milano, è attraversata da due canali, il Grand Canal e il Royal Canal, originariamente costruiti per il trasporto merci e trasporto passeggeri dalla città al fiume Shannon.

 

Parallelamente al progetto milanese delle Vie d’Acqua, inserito nell’ottica di Expo 2015, anche Dublino ha sviluppato studi e progetti sulle aree dei canali e sulla darsena.

Le realizzazioni in questo ambito sono molto apprezzate dai cittadini. Sempre più persone frequentano la zona dei docks, il cui riassetto ha decisamente migliorato la qualità della vita degli abitanti.

Gli investimenti riguardano soprattutto infrastrutture culturali, turistiche, ricreative e commerciali.

Il tutto all’interno di un’area pedonale, dove poter svolgere ogni attività liberamente e in un ambiente di qualità.

 

L’idea che sta alla base del ridisegno dell’intera zona, il “Grand Canal Square Theatre e Commercial Development”, è quella di creare un polo di aggregazione culturale e commerciale, che risulti di forte attrazione e impatto visivo. E soprattutto che sia di ampia fruizione all’interno delle varie destinazioni d’uso.

Questo risultato è ampiamente ottenuto, ancora una volta, con l’utilizzo del vetro.I suoi molteplici riflessi dominano l’intera piazza, la Grand Canal Square.

 

E’ su questa piazza che si affacciano, oltre al Teatro, numerosi edifici commerciali, uffici e un albergo.

Ognuno di questi elementi è stato progettato e realizzato con l’impiego del vetro: trasparente o a specchio, a scacchiera alternato con parti in muratura, o a tutta facciata.

L’effetto finale che ne risulta è un’area subito riconoscibile all’interno del tessuto urbano e caratterizzata da una omogenea fluidità di trasparenze e riflessi,

 

Il teatro di Libeskind è stato realizzato con una struttura in acciaio, cemento armato e vetro ad alte prestazioni. Questo tipo di vetro è utilizzato anche per la facciata: lastre di diverse forme e misure sono assemblate tramite profili prefabbricati in acciaio rivestito in polveri di poliestere.

Ogni elemento dell’intera piazza diventa attore di un palcoscenico all’aperto: il cielo, l’acqua, gli edifici, i colori, i riflessi, si intrecciano recitando una trama ben studiata.

 

 

 

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Bagliori luminosi colorati si proiettano verso l’esterno, inondando di colore la piazza antistante, conferendole un senso di vissuto e di aggregazione. Il dentro e il fuori si confondono, si mischiano, si rincorrono.

 

Anche la struttura in acciaio gioca ad apparire a volte esterna a quella in vetro e a volte interna. Questa assenza di complanarità della facciata del teatro è, volutamente, in netto contrasto con le superfici puramente geometriche degli edifici circostanti: cubi in vetro trasparente o geometrie a superfici riflettenti.

 

Molto marcato anche il contrasto con l’edificio adiacente: una facciata a scacchiera, il cui effetto è ottenuto da parti in vetro alternate a parti opache.

 

Il complesso teatrale è stato progettato su diversi livelli: Il piano del Teatro, quello della pavimentazione esterna e quelli delle lobby interne affacciate sulla piazza, che diventa essa stessa palcoscenico.

L’involucro del teatro così costituito permette una doppia scenografia, un gioco di fondali interni ed esterni.

Le balconate dei vari piani, attraverso la facciata vetrata, sembrano proiettarsi all’esterno per godere lo spettacolo della città.

 

 

 

L’illuminazione della piazza antistante, la Grand Canal Square, è ottenuta tramite bastoni di luce infissi nella pavimentazione, continuando così il gioco di piani intersecanti della facciata stessa.

 

L’effetto finale è quello di un sentiero di luce che conduce fino al molo, tuffandosi poi nelle profondità del canale.

L’effetto è amplificato dalla facciata del teatro: le travi in acciaio e i pannelli in vetro formano sezioni non complanari che, intersecandosi, creano una moltitudine di diverse angolazioni di riflessione.

 

Da qui nasce un gioco sempre nuovo e sempre in movimento.

Questo gioco di piani inclinati fa si che il teatro cambi forma e riflessi al variare del punto di vista dell’osservatore.

 

Un sapiente gioco di tagli sulla copertura permette alla luce di penetrare anche dall’alto raggiungendo la facciata

 

Lo scenario si trasforma seguendo la luce diurna dei raggi solari che colpiscono e attraversano la struttura, fino a dare il meglio di sè con l’illuminazione notturna.

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