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Perù  feeds your soul !

Perù feeds your soul ! è un progetto nato come evento parallelo ad Expo Milano 2015 organizzato dal ministero del commercio estero e turismo del Perù e dalla commissione PromPerù; si vuol far conoscere al pubblico milanese ed internazionale la ricca cultura culinaria del paese degli Incas,  attraverso un viaggio tra le materie prime che il paese produce, ricette di grandi chef, mostre fotografiche e degustazioni.

La rassegna enogastronomica è stata inaugurata al Ristorante Daniel di  Via San Marco con un workshop dal titolo “ Il più dolce segreto del Perù: il cacao” tenuto dal critico gastronomico Ignacio Medina.

Da giugno a settembre il ristorante Daniel di Milano ospiterà vari chef stellati tra i maggiori esponenti della cucina peruviana che oggi rappresenta la nuova avanguardia dell’arte culinaria nel mondo e che daranno vita ad una collaborazione gastronomica.

La cucina peruviana è in strepitosa ascesa: tre dei cinquanta migliori ristoranti del mondo si trovano in Perù.

Durante il workshop tenuto da Ignacio Medina il cacao è stato il protagonista: come ci ha raccontato il critico il cacao sarà il prossimo boom della cucina peruviana. Lui stesso sta lavorando a due progetti di responsabilità sociale con il cacao e il caffè. Medina si reca nella selva peruviana cinque sei volte l’anno; con questi viaggi capisce che c’è un paese diverso dal punto di vista gastronomico.

Il grosso problema del Perù è ancora oggi il narcotraffico che per trent’anni ha mantenuto isolata buona parte della selva peruviana, così si cerca di sostituire le piantagioni di coca con caffè e cacao.

Tramite questo processo di conversione nel 2013 il Perù era al quinto posto, ora ha superato il Messico con centoquarantamila ettari di piantagioni.

Quello del cacao è diventato un settore agrario strategico per lo sviluppo agricolo dell’intero paese. Il Perù in effetti è uno dei paesi di origine del cacao; sono stati scoperti edifici risalenti a cinquemila anni fa con reperti archeologici dai quali si è capito che il cacao era già stato trasformato.

Vi sono diversi tipi di cacao: il cacao ibrido dà frutti più rapidamente ed è più produttivo, tuttavia la comunità nativa ha cercato di mantenere la varietà originale. Queste qualità di cacao erano endemiche,ma selvatiche, e non venivano coltivate.

Oggi si coltivano tre tipi di cacao: cacao forastero, 80% produzione mondiale; cacao creolo, 5% produzione mondiale; cacao trinitario, 15% produzione mondiale.

Il cacao forastero e creolo sono quelli di migliore qualità. Negli ibridi, anche se più produttivi, la qualità è inferiore. Poiché oggi la domanda di cacao è molto alta, si coltiva maggiormente la specie ibrida.

Nel 2020 si stima che il perù produrrà un milione di tonnellate di cacao in meno della domanda, e nel 2030 diverranno due milioni di tonnellate.

Il Perù sta riscoprendo varietà nuove di cacao: il cacao bianco, coltivato nella parte alta del Perù, è un cacao originario del Venezuale, detto porcellana o bianco, è un cacao aromatico, fine con alto livello di acidità.

Altra varietà è il cacao Chuncho, che è differente, piccolo e rotondo molto aromatico e di buon livello. Si coltiva nella zona di Cuzco.

Vi è poi il cacao Fortunato Numero 4, era il cacao nazionale dell’Ecuador, che però nel 1920 è stato considerato estinto.

Nel 2008 sono stati scoperti due alberi di questo cacao nella selva nella proprietà di un certo Faustino figlio di Fortunato, e i due alberi erano marchiati con il numero 4. Da qui il nome del cacao.

Questi alberi venivano usati per le loro radici, per tener ferme le frane, e non per il loro cacao. Dopo questa scoperta passati i sette anni tutta la zona è stata piantumata con questo cacao che è diventato il più ricercato. Il 90% della sua produzione peruviana va al Nord America.

Parallelamente il Venezuela non è più esportatore del cacao e così si stanno abbandonando le coltivazioni e il cacao viene importato dall’Ecuador. Il Brasile è il primo produttore di cacao ibrido dell’America Latina, mentre il Perù è il primo produttore di cacao creolo.

La pianta del cacao necessita di ombra, e così viene piantato sempre vicino ai banani o ai pini patagonici. L’ibrido più importante del Perù è rosso e si chiama "Ibrido CCN51".

Le varietà di cacao creolo hanno sempre infatti un nome ben preciso.

La lotta ora è contro l’ibridazione tra le varie tipologie, perché si cerca di mantenere il più puro possibile il cacao creolo.

Il Perù non è un grande consumatore di cacao, e infatti l’85% della produzione totale viene esportata. Non è presente l’industria del cioccolato, come anche in Cile, Ecuador, Argentina. 

Alla fine di questa interessante e completa spiegazione riguardante il cacao peruviano, siamo stati guidati all’assaggio di alcuni tipi di cioccolato prodotto con cacao differenti. 

Il padrone di casa, ovvero del ristorante, Daniel Canzian ci ha portato la sorpresa finale: in omaggio allo scultore Arnaldo Pomodoro, ha preparato due semisfere di cacao riempite di mousse al frutto della passione e al cacao.

Le sfere erano aperte e separate da un cerchio di cioccolato e da granella di quinoa tostata.

Il color ottone della scultura di riferimento che si trova a Milano è stato dato alla preparazione culinaria tramite una copertura con foglia oro. 

Prima della degustazione il tocco finale: una salsa calda al frutto della passione versata direttamente sulla scultura. Consiglio vivamente di assaggiare questa e anche altre specialità che saranno preparate durante questo periodo di alta cucina peruviana.

Maria Rosa Sirotti

Ristorante Daniel

Via San Marco angolo Via Castelfidardo

+39 02 6379 3837

www.ristorantedanielmilano.com

Orari e giorni di apertura: tutti i giorni dalle 12 alle 15 e dalle 17 alle 24

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Fotografie: Maria Rosa Sirotti

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