Claudio Balestri
un uomo, la sua natura, i suoi colori
Cesenatico, 1984. Proprio in fondo al Viale Roma, dove la ferrovia incrocia il Canale, c’è un piccolo negozio di ferramenta e vernici. Il proprietario, un anziano signore prossimo alla pensione, ha deciso di cedere l’attività. Contemporaneamente, un giovane commerciante di costumi da bagno decide di abbandonare l’attività per cercarne una fissa, non più legata alla stagionalità estiva.
Possiamo dire che la storia di OIKOS inizia proprio qui.
Nessuna attività di famiglia da portare avanti, nessuna storia da proseguire, nessun bambino che fin da piccolo aveva la passione per i colori.
Il caso, semplicemente il caso, ma unito a tantissima voglia di fare, di creare, di costruire qualcosa, senza mai fermarsi.
Stiamo parlando di Claudio Balestri, oggi Presidente di OIKOS, un’azienda di eccellenza nel panorama italiano che conta 180 dipendenti, è presente in 50 Paesi con 7 sedi in Italia e all’estero e rappresenta un riferimento per i materiali e i colori di qualità.
Mi trovo proprio all’interno della sede di OIKOS a Gatteo e precisamente nello SPAZIO OIKOS, un luogo suggestivo dove si sperimenta una totale immersione di colore, materia e luce riflessa.
Un punto di formazione per progettisti, maestri decoratori, rivenditori, dove sperimentare le soluzioni, interagire con i tecnici per ricercare soluzioni su misura, trarre ispirazione, conoscere, sperimentare.
E’ qui che mi accoglie il Presidente Claudio Balestri, pronto a raccontarmi un “pezzo di vita”, con la cordialità e l’informalità tipica dei romagnoli. Mi appare contento di poter ricordare i tempi passati, per una volta, invece di dover rispondere a domande più consuete su progetti e sviluppi futuri.
Del resto, so benissimo di cosa sta parlando perché, in quegli anni dove tutto è cominciato, ero anch’io una cliente estiva del piccolo negozio di vernici di Cesenatico e ho potuto seguire con i miei occhi tutta la storia e la strepitosa crescita del marchio OIKOS.
Il Presidente Balestri inizia a ripercorrere le tappe partendo proprio dal piccolo negozio di ferramenta, dove entra in società con il proprietario. All’interno del magazzino, vecchi rotoli di carta da parati ormai invendibili, perché passati di moda.
Occorreva una nuova strategia di vendite e di prodotto. Invece di fermarsi a Bologna, come la maggior parte dei suoi concittadini, Balestri si spinge più a nord, approdando a Milano, città che aveva sempre considerato come luogo di elezione per le innovazioni e il business. Qui incontra un fervente mondo dell’architettura, fatto di idee e di spazi. Così decide di ampliare il suo punto vendita, trasformandolo in un negozio di ben 200 mq., cosa inusuale per l’epoca in quel di Cesenatico e Gatteo: la normativa urbanistica non prevedeva tipologie commerciali di metrature così ampie.
Balestri comincia le sue innovazioni sul territorio, richiedendo una variante al piano urbanistico per poter aprire il nuovo spazio.
Fiero delle sue origini contadine, Balestri si professa un amante della natura e del rispetto di essa.
Fin da giovane, ha sempre ricercato benessere e salute, in un ambiente pulito e adatto a una buona qualità di vita.
Da qui la sua grande antipatia per gli odori sgradevoli e pungenti dei composti chimici, in particolare dei solventi per vernici: “Sentivo la puzza del solvente… Era più forte di me: non potevo lavorare con questi odori!”.
Una persona dall’animo “green”, come diremmo oggi, anche se all’epoca nessuno aveva ancora manifestato idee e strategie ecocompatibili e ecosostenibili.
Nasce così il marchio OIKOS, parola greca che significa casa, ambiente domestico, luogo di benessere e salute.
Il colore del logo non poteva che essere il verde, il colore preferito da Claudio Balestri.
A questo punto, bisognava darsi da fare: la carta da parati era passata di moda e le pitture normali si trovavano ovunque.
Così Balestri comincia il suo lavoro di ricerca, dedicandosi alle finiture per pareti che venivano utilizzate in un passato recente, prima dell’avvento della tappezzeria e in un passato più lontano, quando le pareti erano considerate veri e propri decori. Riemergono antiche tecniche come stucco, encausto, stucco veneziano, tecniche che dovevano essere riprese e riportate in vita.
Occorreva trovare nuovi prodotti che riproducessero in chiave moderna le tecniche e i risultati decorativi degli antichi saperi artigianali, nel totale rispetto dell’ambiente e senza l’uso di solventi chimici.
Anche gli artigiani decoratori erano quasi scomparsi perché, nel frattempo, tutti si erano specializzati esclusivamente nella posa della tappezzeria.
Era il periodo in cui le case automobilistiche avevano introdotto le vernici ad acqua, aprendo la strada a materie prime di origine sintetica ma prive di solventi chimici.
Per Balestri rappresentava una conquista ecologica, che però aveva costi troppo elevati se trasferita nell’ambito delle grandi superfici edilizie.
Ecco quindi la sfida di trovare il modo di produrre vernici ad acqua per ampie superfici con elevata resa cromatica e materica a costi ragionevoli.
Fu questo il momento più difficile nella storia di OIKOS: destare l’interesse di architetti, interior designer e privati verso questi nuovi prodotti innovativi, che rappresentavano soluzioni ecologiche per ogni superficie.
“Non ho mai pensato di non farcela”, mi dice tranquillo Balestri, “mi trovo a mio agio nelle sfide e cerco sempre di inventarmi qualcosa.
Le difficoltà rappresentano uno stimolo a non fermarsi mai. I
noltre i competitor non mi hanno mai spaventato, perché quando arrivavano dove ero arrivato, io ero già un passo avanti!”.
“Col tempo, le persone si sono convinte che si poteva fare a meno di qualcosa, sia nella produzione che nell’utilizzo.
Avevo dimostrato che era possibile produrre vernici senza solventi chimici e avevo creato nel cliente la consapevolezza del potere inquinante dei materiali fino ad allora utilizzati e il desiderio di contribuire a migliorare l’ambiente con i nuovi prodotti che proponevo. La mia filosofia è sempre stata quella del rispetto della natura, senza perseguire facili guadagni tramite piraterie ecologiche e economiche.
Oggi questi concetti di salvaguardia naturale sono ormai ben conosciuti e applicati, l’uomo ha riscoperto il sole e il vento come fonti di energia, rispettose della natura”.
Claudio Balestri è stato anche un precursore del concetto di riutilizzo e di riciclo dei materiali di scarto.
“Nella mia azienda non abbiamo mai scaricato acqua nella rete fognaria o in mare. Non produciamo rifiuti liquidi, in quanto i nostri depuratori interni ripuliscono l’acqua e separano la parte solida che viene riutilizzata per generare altri prodotti”.
A tal proposito mi racconta un episodio molto significativo: ”Quando l’Amministrazione Comunale decise di far pagare alle aziende anche l’acqua in uscita equiparandone il quantitativo con l’acqua in entrata, mi opposi subito.
Avrei continuato a pagare l’acqua in entrata, ma mi rifiutavo di pagare quella in uscita perchè non esisteva, in quanto in parte contenuta all’interno dei prodotti e il resto riutilizzato a circuito chiuso all’interno dell’azienda. Dovetti fare causa al Comune ma, alla fine, fu riconosciuta e accettata la mia posizione”.
Un personaggio decisamente risoluto e innovatore, Claudio Balestri, un precursore dei tempi, un visionario illuminato.
Un uomo che ha fatto dei suoi principi la linea guida della sua azienda. Senza compromessi.
E come afferma lui stesso:” Non voglio essere ricordato come il più ricco del cimitero, ma come una persona che ha lavorato con tanta passione e impegno per se stessa, gli altri e il rispetto della natura”.
Maria Rosa Sirotti
I depuratori separano la parte liqida da quella solida. Il solido viene riutilizzato e inserito in un altro prodotto e così via. Allargando il processo anche agli scarti di altre industrie, si ottengono prodotti di recupero con grandi prestazioni cromatiche e elevata resa materica.
OIKOS fa grande utilizzo degli scarti provenienti dalle cave di lapidei che, dopo essere stati polverizzati, vengono inseriti nelle finiture.
OIKOS
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