Il mio pianeta dallo Spazio:
fragilità e bellezza
Un viaggio nei luoghi più belli e remoti della Terra attraverso immagini satellitari.
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica ospiterà, fino a domenica 10 gennaio 2016, la mostra “Il mio Pianeta dallo Spazio-Fragilità e Bellezza”, progetto espositivo promosso e organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea e la Commissione Europea.
All’inaugurazione erano presenti: l’astronauta Luca Parmitano, Volker Liebig Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra di ESA, Simonetta Cheli di ESA, Roberto Battiston Presidente ASI, Viviana Panaccia curatrice della mostra e Fiorenzo Galli Direttore Generale del Museo.
Nel suo intervento, Volker Liebig spiega come la mostra si focalizzi su agricoltura, foreste e territorio essendo i temi della sicurezza alimentare e dell’agricoltura gli argomenti principali di EXPO 2015.
Ogni immagine ha una sua bellezza, ma oltre a questo è anche in grado di trasmetterci tantissime informazioni.
E’ una mostra pensata per i giovani, per indurli a importanti considerazioni sul nostro pianeta.
Per Roberto Battiston guardare “lo spazio” è vedere le cose da un altro punto di vista: guardare il nostro pianeta dal di fuori è come guardare una sfera bellissima ma fragile.
Le esperienze degli astronauti sono molto intense, perché riescono a percepire questa sensazione e in più capiscono cosa significa vivere con risorse limitate.
Simonetta Cheli ha spiegato che la mostra ha come fine quello di far riflettere sull’importanza delle missioni spaziali, soprattutto per la quantità e qualità di informazioni che ci vengono trasmesse durante le osservazioni.
Luca Parmitano, Maggiore pilota dell’Aeronautica militare è un astronauta dell’ESA e ha volato con la prima missione di lunga durata dell’ASI. Ha percorso insieme ai presenti tutta l’esposizione, rispondendo a varie domande.
La mostra ci permette di vedere immagini di rara bellezza che contrastano con la realtà, che testimoniano e ci invitano a riflettere sulla fragilità del nostro pianeta, minacciato dal cambiamento climatico a livello globale, e su come i satelliti possano contribuire a gestirne gli effetti.
Gli occhi dei satelliti ci inviano immagini della Terra in cambiamento: ghiacciai che si sciolgono, oceani che si innalzano, foreste pluviali minacciate dalla deforestazione, inaridimento delle terre coltivate e l’incontrollato sviluppo delle megalopoli.
Sono immagini che evidenziano l’importanza dei satelliti come strumento per la gestione delle risorse naturali e la protezione dell’ambiente.
L’esposizione è divisa in quattro aree tematiche: ghiacci e acqua, foreste, agricoltura e città.
Affascinanti oggetti originali e inediti, esperienze interattive, storie e tecnologie relative all’esplorazione del cosmo, approfondimenti e curiosità. In mostra anche l’unico frammento di roccia lunare presente in Italia, raccolto nel 1972 dalla missione Apollo 17.
Maria Rosa Sirotti
Fotografie: Maria Rosa Sirotti
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Milano
Ufficio Stampa
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