Il Cappellaio Matto
(e lo Stregatto)
C’era una volta……
No, c’è adesso, oggi: il Mondo delle Meraviglie esiste davvero!
E’ la fabbrica di Sergio Villa e si trova a Lentate sul Seveso.
Ma partiamo dall’inizio....
Mi era arrivato un invito da Marilena Puppi di OGS per un press tour all’azienda “Sergio Villa”. Poiché mi piacciono i press tour, soprattutto quando mi consentono di visitare i reparti produttivi di un’azienda e toccare con mano le fasi della produzione, ho subito accettato.
In una radiosa mattina di novembre, complice un sole che pensava di essere ancora in estate, ho vissuto la mia personale immersione nel mondo del colore. Si, ho scoperto che Sergio Villa è in realtà un Cappellaio Matto e la sua azienda è un mondo di fiaba.
Anche se Alice ha usato un tronco di un albero inseguendo un coniglio bianco, noi siamo entrati da una porta-non-porta attraverso un muro-non-muro, pieno di fiori, piante, struzzi e tentacoli…
Sergio Villa è un decoratore, nato in una famiglia di decoratori e ha frequentato una scuola di decorazione. Sergio Villa è la Decorazione.
E ne ha fatto un mondo, per sè e per quelli che vogliono possedere un pezzetto di questo suo mondo incantato. Il suo atelier è composto da due aziende: la Sergio Villa Decorazioni, che si occupa della decorazione di mobili con l’utilizzo sia di tecniche convenzionali (dorature, verniciature, stucchi, ecc.) che di tecniche innovative, con varie finiture speciali e che serve diverse aziende produttrici di mobili di design; la Blu dipinto di Blu Srl, che effettua interventi di alta decorazione (stucchi veneziani, foglie oro e argento, trompe l’oeil, velature, patine), in case private, in hotel e strutture commerciali in Italia e all’estero.
Il nostro Cappellaio Matto produce pezzi unici, esclusivi e spesso provocatori; pezzi d’arte che rendono magico un ambiente, stimolando, incuriosendo, come cappelli di infiniti modelli e colori fatti su misura per definire e riflettere le persone che li indossano.
Con certosina alacrità Sergio Villa affina le tecniche più tradizionali, continuando però a sperimentarne di nuove, con una ricerca appassionata di nuovi materiali e di nuovi stili decorativi. Sergio Villa ha anche un hobby: la pittura. Giustamente, non potendo resistere lontano dai colori anche durante i pochi momenti di relax, dipinge quadri. Questa è un’ulteriore conferma dell’assoluto binomio Sergio Villa e colore.
Ma un Cappellaio Matto non poteva fare tutto da solo. Doveva avere qualcuno con cui condividere la sua passione, con cui collaborare e con cui scambiare i tanti guizzi di follia visionaria. Così ha incontrato il suo Stregatto, l’Architetto Carlo Rampazzi.
Colore cerca colore, visione cerca visione e così la nostra coppia artistica si è unita e ciascuno ha messo a disposizione dell’altro le sue capacità. Si può immaginare cosa ne sia scaturito: Carlo Rampazzi firma varie collezioni di mobili di design poi realizzate da Sergio Villa.
Il Cappellaio lavora, utilizza sofisticate tecniche artigianali ma, allo stesso tempo, continua a inventare nuove tecniche nuovi colori, nuove sovrapposizioni e lucentezze, mettendole a disposizione dello Stregatto che crea i suoi pezzi. Nascono così i pezzi unici di Sergio Villa in collaborazione con Carlo Rampazzi: pezzi senza tempo in cui convergono sensibilità, gusto e intuizione di entrambi, con una conseguente anticipazione degli stili, delle forme e delle mode. Il tutto è unito a una estrema cura per il dettaglio e la precisione di esecuzione.
Una graditissima pausa pranzo ci è stata gentilmente offerta in una wunderkammer contenente un trionfo di pezzi delle collezioni di Sergio Villa e Carlo Rampazzi. I due creativi hanno intrattenuto gli ospiti con eleganza e affabilità, conversando amabilmente in un’atmosfera piacevolmente surreale.
Prima di lasciarci, abbiamo potuto ammirare anche la produzione di stoffe, oltre alla bellissima automobile personalizzata e dal colore esclusivo.
Ma come tutte le fiabe, anche questo mio tour si è concluso. Per fortuna ho la prova che sia esistito veramente e che non sia stato solo un sogno: ho portato con me un raggio di colore!
Maria Rosa Sirotti
Fotografie: Maria Rosa Sirotti