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Geografie.

Tra Arte e Design

Apre il primo aprile “GEOGRAFIE”, una mostra a cura di Beppe Finessi dedicata ad un grande tema: la rappresentazione geografica, la cartografia, la visualizzazione grafica (e non solo) del pianeta, le mappe e i mappamondi.

Un’indagine che unisce la creatività contemporanea con le opere storiche presenti nella casa museo, un percorso ricco e articolato con cui il Museo Poldi Pezzoli, Foscarini e INVENTARIO continuano la loro riflessione sull’arte e sul design in ideale continuità con le mostre degli scorsi anni.

Si tratta di una raccolta di opere e oggetti che mostrano forme derivate dai nostri territori o dalle piazze delle nostre città, tra cui piatti che registrano dislivelli come fossero quelli delle colline, mappe e mappamondi che mai come in questo momento storico sono diventati oggetto dell’attenzione di molti designer e creativi.

“GEOGRAFIE” si sviluppa lungo l’intero percorso espositivo del Museo Poldi Pezzoli, dove le opere si inseriscono in modo armonioso nei delicati equilibri della casa. 

Un progetto espositivo a cura di INVENTARIO promosso e sostenuto da Foscarini con Edizioni Corraini.
Con il patrocinio di: Ministero per i Beni le Attività Culturali e il Turismo, Regione Lombardia - Culture, Identità e Autonomie, Comune di Milano - Cultura e Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con: Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli e Fondazione Corriere della Sera.
 

In occasione dell’inaugurazione della mostra, si sono confrontati, in una tavola rotonda dedicata al tema, esperti e creativi tra cui Francesco Cataluccio, Diego Grandi e Stefano Salis. 

Stefano Salis ha parlato dei piccoli errori voluti che vengono introdotti nelle carte geografiche:una strada che non esiste, una variazione qualsiasi.

Questo da credibilità alla mappa e serve a far capire se qualcuno l'ha copiata dall'autore. Le mappe vorrebbero essere interpretazione della realta, ma sono un falso, mentono sapendo di mentire.

Mentre nelle mappe di utilizzo quotidiano questa falsità viene accantonata, nelle oper esposte in questa mostra l'errore è palesato, dichiarato, diventa il punto focale dell'opera, proprio perchè guardiamo la mappa da un altro punto di vista, non come immagini ma come opere d'arte.

Sempre secondo Stefano Salis, le mappe sono un fantastico "motore di sogni". Lo sapevano bene i cartografi medievali, consci di disegnare posti che non esistevano ma una volta esistiti nella fantasia, diventavano reali.

Francesco Cataluccio ha raccontato dei suoi anni alle scuole elementari, dove il sussidiario proponeva l'esprimento di provre a schiacciare su un foglio la buccia semisferia di mezza arancia, scoprendo così che era impossibile  riportare fedelmente su un piano qualcosa di semisferico.

Da questo punto di vista il mappamondo ha una resa migliore, ma non è comunque privo di errori. Anche le antiche mappe cinesi dell'agopuntura non rappresentavano fedelmente gli organi del corpo umano. 

La mostra ci vuole anche insegnare questo, che ci sono tanti modi di interpretare una mappa, tnte possibilità di andare oltre con la fantasia. Il tavolo di Pistoletto, per esempio,ha la forma del Mar Mediterraneo  ma il piano a specchio, che riflette ciò che ha intorno: tanti tipi di sedie e sedute caratteristiche di diverse località e modi di viviere che rimandano ad altrettante culture che ruotano intorno al Mediterraneo.

Il "Progetto dei Tappeti Satellitari" è oper di Diego Grandi. Non sono tappeti tessuti ma stampati con una prticolare tecnica digitale eseguita da un'azienda che produce moquettes.

Il concetto di tappeto è qui inteso come tappeto itinerante, non statico.

Maria Rosa Sirotti

fotografie: Maria Rosa Sirotti

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Un progetto espositivo a cura di INVENTARIO promosso e sostenuto da Foscarini con Edizioni Corraini.
Progetto grafico e allestimento: Designwork 

Con il patrocinio di: Ministero per i Beni le Attività Culturali e il Turismo, Regione Lombardia - Culture, Identità e Autonomie, Comune di Milano - Cultura e Camera di Commercio di Milano.
In collaborazione con: Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli e Fondazione Corriere della Sera. 
Sponsor tecnico: Ciaccio Broker.

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