Fernando Mosca
uno stile per il lusso
Conosco personalmente l'Architetto Fernando Mosca e ho potuto incontrarlo nel suo studio durante una serata-evento gestita da O.G.S. l’agenzia di servizi di Marilena Puppi che si occupa della comunicazione per lo Studio Mosca. E’ in questa occasione che l’ho sentito parlare a lungo di sé e dei suoi progetti.
Sentendolo parlare delle sue creature, ci accorgiamo del mondo che si apre attorno a lui e di come riesca a coinvolgerci in esso. Si percepisce un uomo profondamente innamorato, come lui stesso afferma, della creatività e della fantasia; un uomo passionale, in cui emergono le origini argentine.
Trasferitosi in Italia, Mosca viene in contatto con la progettazione legata al mondo della moda, della progettazione di showroom e negozi. Da questo mondo, tipicamente italiano, lui si è arricchito nell'ecletticità e nell’attingere a elementi storici e della tradizione. Proprio per le sue radici argentine, si è dovuto confrontare con l’Italia, un paese dalla storia millenaria e dalle tradizioni che permeano tutt’ora ogni ambito della nostra società. Ecco che la scuola argentina si apre alla scuola italiana e ne scaturisce una nuova e articolata realtà progettuale.
Da qualunque angolazione si voglia partire per dare una definizione caratterizzante l’architetto Fernando Mosca, ben presto ci si rende conto che è un’impresa impossibile.
Mosca è un personaggio. E’ una lega, una fusione solidificata di elementi ormai inseparabili che non possono più sussistere singolarmente.
Per Mosca l’architettura è diventata vita e la vita è diventata ricerca. In lui non convivono l’uomo e l’architetto, la vita privata e il lavoro. Non esiste un suo pensiero o momento di astrazione che non confluisca, alla fine, in un qualche abbozzo, concetto o schizzo che si tradurrà in progetto estetico e funzionale.
Come ci racconta l’architetto Mosca parlando di se stesso, egli non è più in grado di dividere momenti e situazioni: lui è sempre mentalmente “al lavoro”, anche inconsciamente.
Ecco perché troviamo all’interno della sua “produzione” una capacità di analizzare e poi tradurre uno stato di fatto in un progetto finale; di trasformare ciò che è in ciò che sarà e che, soprattutto, dovrà essere. Mosca ha una sorta di caparbietà positiva che lo porta a non accettare compromessi, soprattutto stilistici.
La parola contaminazione non ha alcun senso per l’arch. Mosca.
Non esiste un accostamento di stili appartenenti a diverse correnti o periodi. Non c’è coesistenza tra decoro e minimalismo: nessun compromesso è accettato.
Per questo, gli oggetti, gli arredi le finiture, gli elementi architettonici vivono di vita propria, definendosi nel loro stile che diventa esso stesso uno stile nuovo in cui gli elementi non sono scindibili, ma creano nella loro omogeneità quello che possiamo chiamare lo “stile Mosca”. Qui non esiste decorazione fine a se stessa; nulla è lasciato al caso.
Gli spunti di partenza del progetto possono giungere da qualunque parte, da un elemento della natura, come ad esempio un albero e le sue radici, oppure da un’opera d’arte.
Ciò mi conduce, inevitabilmente, ad un grandissimo maestro dell’architettura: Antoni Gaudì.
Gli studi di Gaudì sule forme vegetali, sulla disposizione dei rami degli alberi, utilizzati per disegnare le guglie e i pilastri interni della "Sagrada Famiglia", mi hanno sempre affascinato e ne ho ritrovato parzialmente la metodologia anche nel processo progettuale di Mosca.
Queste potenzialità fanno si che l’Architetto Mosca riesca a creare e connotare, con il suo stile personale, un piccolo oggetto di arredamento e contemporaneamente un intero edificio.
Spero di incontrare ancora l’Architetto Mosca e di poter dialogare ancora con lui su questi temi, magari all’interno di una delle sue realizzazioni: è un uomo decisamente affascinante, come affascinanti sono le sue creazioni.
Maria Rosa Sirotti
FERNANDO MOSCA ARCHITECT
Via dell'Annunciata 27
20121 Milano
Fotografie: Studio Mosca e Maria Rosa Sirotti