Caosordinato, anything works
by Stefano Chiassai
Stefano Chiassai apre il suo archivio di circa 15mila pezzi, risalenti dalla fine del 1800 a oggi, tra abbigliamento e accessori maschili, raccolti in giro per il mondo, per raccontarsi attraverso il lavoro di ricerca, coolhunting, trendsetting che lo ha sempre accompagnato.
Un’idea nata improvvisamente, quando Stefano Chiassai un giorno, entrando nel suo Archivio, ha visto davanti a sé un CAOSORDINATO, composto da 15.000 frammenti della sua storia personale e professionale.
Quasi subito questa idea di “mettere ordine al suo caos” è diventata la suggestione creativa per dare vita a questo progetto – poi sviluppatosi nel libro CaosOrdinato, Anything works, edito da Nuova Libra Editrice, e nella mostra - attingendo ai capi storici raccolti nel suo archivio, per mixarli con accessori e materiali contemporanei, creando una serie di outfit a-temporali, liberati da qualsiasi classificazione transitoria.
“Per creare qualcosa di nuovo occorre conoscere ciò che è stato fatto nel passato; un dettaglio o un tessuto può essere fonte di ispirazione per una nuova collezione”, mi ha confidato Stefano Chiassai.
“In merito alle scelte degli abbinamento dei vari capi, ho voluto far sembrare ogni outfit molto moderno, modernità data dall’abbinamento di capi provenienti da decenni diversi e secoli diversi.
Essa dipende anche dalla sensibilità di chi fa stile nel pensare abbinamenti che risultino attuali”.
Erano veramente tanti gli outfit da lui composti e ognuno aveva una sua particolarità, anche se un sottile filo conduttore li legava alla mano del loro creatore.
Così per gioco, gli ho chiesto di scegliere uno dei vari accostamenti e di mostrare come vari stili e mode potessero convivere in un tutt’uno di successo.
Chiassai si è diretto vero un completo marrone, Antoine. “Lo indosserei io stesso molto volentieri”, mi dice.
È composto da capi provenienti da quattro decenni diversi: l’abito è anni 70, la maglia è anni 60, la camicia è anni 90, mentre la cravatta è anni 80”.
A guardarlo bene, sembra appena uscito dall’ultima collezione di una sfilata.
Ogni completo era impreziosito da particolari spille, che sono un segno di riconoscimento che Stefano Chiassai aggiunge da tanti anni ai suoi outfit.
CAOSORDINATO è stato realizzato grazie alla stretta collaborazione con Corinna Chiassai, figlia di Stefano e a sua volta fashion designer. Insieme hanno sviluppato il concept e realizzato questo progetto che li accomuna profondamente. Si tratta di una precisa dichiarazione di intenti per Stefano Chiassai e Corinna Chiassai. Rappresenta un universo estetico alla cui base una sola regola: il processo creativo letto e interpretato come contaminazione di passato e presente, in una cadenza ritmata e regolare di citazioni stilistiche, di rimandi estetici, di impressioni emotive.
A fare da sfondo all’esposizione una straordinaria cornice, interna a Palazzo Durini, edificio storico dell’omonima via nel centro di Milano. Attraverso un giardino segreto, si accede alle meraviglie dello spazio BonottoEditions, brand sperimentale e innovativo tessile, fondato dai fratelli Bonotto assieme a Cristiano Seganfreddo.
Per l’occasione, l'azienda di tessuti mette a disposizione alcuni dei suoi preziosi tessuti jacquards per rivestire pannelli che fungono da sfondo agli outfit in mostra.
Maria Rosa Sirotti
La serata di inaugurazione ha visto la partecipazione di un folto pubblico, a testimonianza della notorietà del personaggio.
Chiassai si aggirava con grande padronanza all’interno degli spazi allestiti con i suoi outfit, descrivendo i vari pezzi con un sorriso compiaciuto e felice.
Personaggio eclettico, frizzante e multitasking, ha risposto alle varie domande che gli venivano fatte.
Sono riuscita a intervistarlo proprio in mezzo alle sue creazioni coordinate, dove si sentiva palesemente a suo agio.
Ho chiesto informazioni sul progetto e su come si fosse avvicinato al mondo del Vintage. E’ stupefacente, infatti, un archivio delle dimensioni di 15.000 capi.
CAOSORDINATO è stato realizzato grazie alla stretta collaborazione con Corinna Chiassai, figia di Stefano e a sua volta fashion designer.
Insieme hanno sviluppato il concept e realizzato questo progetto che li accomuna profondamente.
Si tratta di una precisa dichiarazione di intenti per Stefano Chiassai e Corinna Chiassai.
Rappresenta un universo estetico alla cui base una sola regola: il processo creativo letto e interpretato come contaminazione di passato e presente, in una cadenza ritmata e regolare di citazioni stilistiche, di rimandi estetici, di impressioni emotive.
Fotografie: Maria Rosa Sirotti